La Psicologia della Resilienza

Resilienza è un termine derivato dalla scienza dei materiali e indica la proprietà che alcuni materiali hanno di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a schiacciamento o deformazione. In psicologia connota proprio la capacità delle persone di far fronte agli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita dinanzi alle difficoltà.

Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. L’esposizione alle avversità sembra rafforzarle piuttosto che indebolirle. Esse tendenzialmente sono ottimiste, flessibili e creative; sanno lavorare in gruppo e fanno facilmente tesoro delle proprie e delle altrui esperienze.

Bisogna concepire la resilienza come una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto all’esperienza, ai vissuti e, soprattutto, al modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono.

La resilienza non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo; essa presuppone invece comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque

A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono diversi fattori, primo fra tutti la presenza all’interno come all’esterno della famiglia di relazioni con persone premurose e solidali. Questo tipo di relazioni crea un clima di amore e di fiducia, e fornisce incoraggiamento e rassicurazione favorendo, così, l’accrescimento del livello di resilienza. Gli altri fattori coinvolti sono:

  • una visione positiva di sé ed una buona consapevolezza sia delle abilità possedute che dei punti di forza del proprio carattere
  • la capacità di porsi traguardi realistici e di pianificare passi graduali per il loro    raggiungimento
  • adeguate capacità comunicative e di “problem solving”;
  • una buona capacità di controllo degli impulsi e delle emozioni.

In che modo si diventa resilienti?

Non esiste via breve per diventare resiliente ovvero capace a vivere gli eventi traumatici della vita senza farsi annientare dalle emozioni o dalle contrarietà. Ma esiste la possibilità di contrastare il dolore e di venirne fuori più fortificati e possibilmente creativi di prima.

Ciò che occorre fare per prima cosa, è non negare la propria sofferenza, bensì renderla visibile a se stessi ed accettarla per quello che è. La consapevolezza del dolore a cui siamo esposti quando incappiamo in eventi emotivamente logoranti e dolorosi, è il primo importante passo per superare gli urti della vita. Porre attenzione alla propria sofferenza permette infatti in una fase successiva e possibilmente grazie al sostengo di altre persone di elaborare ovvero dare un senso a ciò che ci accade. Attribuire significato alla nostra esperienza di vita è molto importante poiché permette di comprendere il nostro ruolo rispetto ai fatti accaduti il che vuol dire ad esempio, evitare dannosi sentimenti di impotenza e solitudine, che spesso sono alla base di ulteriori sentimenti di sofferenza. Questa fase di “significazione” degli eventi è molto importante poiché permette di “osservare” l’esperienza prendendo le distanze dal dolore che ci ha travolti o comunque resi più deboli in quel momento della nostra vita. Questa altra fase di riflessione ci permette di accettare le difficoltà vissute e diventa il punto di partenza per superare consapevolmente il dolore. Attribuzione di significato, osservazione ed accettazione dell’esperienza emotiva interna, permettono nel tempo di riorganizzare la nostra vita interiore, superando lo stato di caos o rigidità creati dagli eventi traumatici e di porsi sul piano delle possibilità che la nostra vita può avere esisti ed evoluzioni differenti rispetto a quelli vissuti a causa di un evento traumatico o/e di una storia di vita dolorosa.

Diventiamo resilienti dunque quando guardiamo il dolore, lo riconosciamo e facciamo di tutto per assegnargli un significato diverso da quello che abbiamo vissuto. Questo processo di elaborazione ci permette di sperimentare mentalmente la “sopravvivenza” al dolore stesso e maturare la consapevolezza che abbiamo le risorse per superare le difficoltà a cui siamo stati esposti e di creare per noi stessi nuovi stili di vita.

In questo senso la psicoterapia è uno spazio ideale per elaborare la sofferenza, guardare il dolore e superare i disagi, costruendo grazie al supporto professionale nuove ed efficaci risorse per ri-costruire il nostro ben- essere sulla nostra resilienza, cioè sulla capacità di attraversare gli urti della vita.

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