La dissociazione traumatica

La persona traumatizzata presenta frequentemente un quadro sintomatico complesso.La dissociazione e’ uno degli elementi distintivi, insieme alla  disregolazione emozionale ed alla somatizzazione.

Le persone con disturbi dissociativi si trovano alle prese con vari problemi che interferiscono con l’essere presenti. Quando sono sotto stress o affrontano un conflitto doloroso o un’emozione intensa, possono attuare vari modi per ritirarsi dal presente in modo da evitarlo. Questo ritirarsi può far sentire bene al momento, ma alla lunga porta la persona ad evitare sempre di più il presente e questo peggiora i problemi.

La dissociazione e’ una grave difficoltà nell’integrazione, ossia nella organizzazione, dei vari aspetti della personalità che ci da’ il “senso di noi stessi”.

Questa difficoltà e’ cronica e costante se la persona e’ traumatizzata, oppure occasionale quando la persona e’ stanca, stressata o malata.

Di solito la dissociazione si sviluppa quando un’esperienza è vissuta talmente soverchiante e minacciosa per la sopravvivenza, da non poter essere integrata pienamente. Ciò è più vero quanto più l’individuo e’ piccolo e manca di un supporto adeguato emozionale da parte degli adulti significativi per lui.

I bambini piccoli infatti hanno meno capacità di integrare le esperienze traumatiche rispetto agli adulti in quanto i loro cervelli non sono ancora abbastanza maturi.La dissociazione e’ quindi una strategia di sopravvivenza per le persone che hanno sperimentato traumi infantili precoci.

Quando una persona e’ stata traumatizzata, la sua personalità si organizza in genere  in due tipi di parti:

  • una ,la principale,focalizzata sulla gestione della vita quotidiana e sull’evitamento dei ricordi traumatici
  • l’altra/altre, di tipo emotivo, sono bloccate nell’esperienza traumatica passata e sono focalizzate alla difesa di fronte alla minaccia (van der  Hart te al.,2006)

Queste parti sono a volte in sintonia, ma più spesso sono dissociate, cioè non-socie, non collaborano, si evitano o confliggono l’una con l’altra rendendo molto difficile alla persona affrontare le difficoltà della vita in modo efficace.

L’evitamento intenso di queste parti emotive, che contribuiscono alla nostra esperienza interiore,cioè alla conoscenza di noi stessi,viene definita ” fobia della esperienza interna”.

Questo spiega come certe persone siano terrorizzate da sentimenti ( rabbia,tristezza ecc.), da pensieri, desideri, convinzioni (es la convinzione che se proveranno qualcosa di nuovo falliranno), o da sensazioni fisiche ( battito accelerato, difficoltà respiratorie ecc.). Insieme all’intensa paura, la fobia dell’esperienza interna, può includere la vergogna ed il disgusto.

Alcune persone, ad es., possono sentire intensa vergogna rispetto a sentire la rabbia perché ritengono che la provino le persona” cattive” o perché temono le conseguenze se la esprimono si sentono arrabbiati e invece di gestire la rabbia, aumentano la sofferenza dandosi etichette negative,tenteranno di evitare situazioni in cui potrebbero sentire rabbia….ed ogni volta che iniziano a sentirsi arrabbiati, si ritireranno verso la vergogna ed il disgusto.

Altre persone possono avere forte desiderio di venire accuditi e curati, ma ne sono molto spaventati,disgustati e provano vergogna, perché hanno convinzioni negative sul fatto che essere ” dipendenti” e ” bisognosi” e’ da deboli e non è  normale  o pericoloso.

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